Cosa sta facendo Magnus Carlsen (campione del mondo in carica) in questa foto? Sta per schiacciare l’orologio per completare la mossa!
Nei tornei di scacchi il tempo delle partite viene scandito dall’orologio, così da evitare che le partite durino all’infinito.
L’orologio è formato da due quadranti, ognuno di essi segna il tempo a disposizione del giocatore (uno per il bianco e l’altro per il nero) per riflettere sulle mosse e completare la partita.
Funziona come un timer quindi a partire dall’orario impostato quando si inizia la partita in modo decrescente fino a zero. Il primo giocatore che finisce il proprio tempo perde la partita indipendentemente dalla posizione sulla scacchiera, con due eccezioni: se sulla scacchiera c’è matto la posizione prevale, e se l’avversario del giocatore a cui scade il tempo ha solo il re è patta perchè egli non ha nessun pezzo per dare matto all’altro giocatore.
Esistono diversi modelli di orologi: digitali e analogici, questi ultimi con un bandierina che viene sollevata a pochi minuti dalla fine e che quando cade indica che il tempo a disposizione di quel giocatore è terminato.
In base al tempo a disposizione per ogni giocatore per la partita i tornei di dividono in:
– lampo, quando i giocatori hanno meno di 15 minuti a testa
– rapid, quando i giocatori hanno tra i 15min e i 60min a testa
– tempo lungo, quando i giocatori hanno più di 60min a testa. In questo caso il tempo più comune è di 90min+30s di incremento a mossa.
Solitamente per i tornei a tempo lungo si gioca una o due partite al giorno (mattina-pomeriggio) per un totale di 5 partite nei festival weekend o 7-9 partite per i festival di una settimana circa. Ho utilizzato la parola festival perchè solitamente in eventi di più giorni ci sono diversi tornei in cui i giocatori sono divisi in base al “livello” , ma di questo vi parlerò in un altro articolo.