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Le cappe chimiche sono dei sistemi con aspirazione da laboratorio. Sono considerati dispositivi di protezione collettive per la salute di operatori da rischio derivante da uso e manipolazione di agenti chimici pericolosi.

Questi sistemi hanno lo scopo di eliminare la dispersione nell’ambiente esterno di lavoro di polveri, gas, vapori di sostanze tossiche che si possono sviluppare durante le preparazioni di prodotti chimici effettuate in laboratori scientifici. Per operare in sicurezza sotto cappa è necessaria la conoscenza del sistema e delle procedure d’uso.

Il sistema si presenta con un piano di lavoro, un vetro frontale protettivo (in alcuni casi mobile) e diversi filtri dell’aria, così da diminuire o addirittura annullare la diffusione esterna di eventuali vapori dati dalla manipolazione di sostanze chimiche. La cappa chimica in particolare è caratterizzata da un sistema di aspirazione (elettroventilatore) tipicamente dall’alto che non permette la fuoriuscita di vapori. Alle spalle del piano di lavoro è possibile far installare rubinetti per l’acqua o valvole per rilascio di gas o ancora sulla parte esterna laterale presidi come per la pulizia di occhi in caso di pericolo.

Importante però ricordare che l’efficienza di una cappa chimica come anche la cappa biologica, che vedremo in seguito, è influenzata dalle condizioni ambientali d’uso e dall’operatore, per la sua conoscenza del sistema, delle procedure d’uso e dei materiali manipolati. Inoltre, al termine dell’utilizzo importante pulire la cappa.

Fonti: www.microbiologiaitalia.it – www.genelab.eu – www.labosystem.com – atlante delle professioni