Il Servizio Civile Universale, è la scelta volontaria che possono fare ragazz* dai 18 ai 28 anni, di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria. In particolare si svolge presso una serie di enti convenzionati con il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Oggi vorrei parlavi della storia dietro al servizio civile universale.
La Costituzione Italiana, approvata nel 1947 ed entrata in vigore nel 1948, stabilisce all’art. 52 che “La difesa della patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e nei modi stabiliti dalla legge“, quindi tutti i giovani maschi dovevano dedicare 12 mesi della loro vita per l’addestramento e il servizio militare, la cosiddetta leva militare. Di pari passo si manifesta la figura dell’obiettore di coscienza, ossia un cittadino che, dovendo prestare servizio militare armato, contrappone il proprio rifiuto all’uso delle armi per diversi motivi, principalmente religiosi e politici. Il primo obiettore, il cui caso fu di forte rilievo mediatico, fu Pietro Pinna (1948) facente parte del movimento nonviolento, arrestato e condannato a 10 mesi di carcere, poi liberato e condannato di nuovo finchè non assolto il suo dovere del servizio militare. La risonanza che assunse il caso di Pinna portò alla prima presentazione del progetto di legge relativo al riconoscimento dell’obiezione di coscienza da parte di alcuni parlamentari e a varie proposte successive tutte però rifiutate.
Finalmente nel 1972 passò la legge n.772 che sancisce il “permesso ” all’obiezione di coscienza per motivi morali, religiosi e filosofici ed istituisce il servizio civile, diverso da quello che però conosciamo oggi. Infatti i giovani maschi non potevano scegliere gli enti in cui fare richiesta, ma gli veniva direttamente assegnato dallo stato, inoltre la legge risulta restrittiva e punitiva (8 mesi di servizio in più, commissione giudicante, esclusione delle motivazioni politiche, dipendenza dai codici e dai tribunali militari), ciò fece nascere subito un movimento di lotta degli obiettori che si unirono nella Lega Obiettori di Coscienza (LOC). Nel 1989 una sentenza della Corte Costituzionale rende uguale la durata dei due servizi, militare e civile, aumentarono sempre di più le domanda di adesione al servizio civile obbligatorio fino a grandi cifre, 16.000 domande nel 1990, 30.000 domande nel 1994, 70.000 nel 1998.
Proprio nel 1998 con la legge n.230, che abroga la precedente legge del 1972, si ha il riconoscimento per la prima volta il diritto all’obiezione di coscienza, non più come un beneficio concesso dallo Stato, inoltre la gestione del Servizio civile cessa di essere competenza del Ministero della Difesa, ed è affidata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’ufficio nazionale per il servizio civile.
Finalmente nel 2001 si ha l’istituzione del Servizio Civile Nazionale, ossia “un servizio volontario destinato ai giovani dai 18 ai 26 anni, aperto anche alle donne, che intendono effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale attraverso l’esperienza umana di solidarietà sociale, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale“. Da 1° gennaio 2005 si ha la sospensione della leva obbligatoria, trasformando quindi il servizio civile nazionale come esperienza autonoma e slegata dagli obblighi militari.
Nel 2016 si ha una revisione per sopperire ai fabbisogni del territorio. Quest’anno si festeggia quindi il ventennale del Servizio Civile Nazionale!
Nel prossimo articolo vi parlerò dell’esperienza all’estero che si può fare e perchè l’uso del termine “universale”.
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fonti articolo: www.serviziocivile.gov.it – it.wikipedia.org