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Il tessuto adiposo è costituito da cellule specializzate chiamate adipociti che hanno varie funzioni, la principale di riserva energetica tramite l’immagazzinamento di lipidi inoltre ha funzione endocrina, secerne citochine ed ormoni, anche per controllare l’omeostasi. Gli adipociti possono essere bianchi (riserva energetica di lipidi) o bruni (producono calore). Il tessuto adiposo è distribuito nel corpo al di sotto dello strato sottocutaneo e intorno agli organi interni.

Gli adipociti: le cellule del tessuto adiposo
fonte: www.gabrielepelizza.com

Abbiamo già parlato delle cellule staminali qui, ma ripassiamo che hanno tre principali caratteristiche:

  • sono cellule non specializzate.
  • sono in grado di replicarsi indefinitamente.
  • possono andare incontro a processi di differenziamento.

Le cellule staminali adipose sono state scoperte nel tessuto adiposo a ridosso della parete vascolare dei vasi sanguigni, hanno origine mesenchimale e risultano multipotenti, sono in grado di produrre più di un tipo di cellule, in particolare anche osteoblasti e condrociti, ossia rispettivamente cellule del tessuto osseo e del tessuto cartilagineo, oltre ad adipociti, mioblasti (tessuto muscolare) e cellule del sangue.

Per studiare queste cellule staminali e poi utilizzarle bisogna ottenere dei campioni, tipicamente ciò avviene (previa autorizzazione) grazie ad interventi di liposuzione in chirurgia plastica. Attraverso questa pratica abbastanza invasiva si ha l’estrazione del tessuto adiposo sottocutaneo indesiderato con produzione di lipoaspirato, una miscela di grasso, sangue e frammenti di tessuto. Dal campione vengono poi isolate le cellule staminali grazie a centrifugazione, e trasferite in coltura con buona espansione, proliferazione stabile e basso livello di senescenza se utilizzato terreno con siero al 10%, insulina e desametasone. Il lipoaspirato può derivare da diversi parte del corpo, come addome o cosce, ma entrambi i campioni possono essere messi in coltura ed espandersi in vitro.

fonte: www.z-salute.com

Le cellule staminali adipose possono avere diverse applicazioni:

  • ricostruzione con ingegneria tissutale: nel caso di tumore al seno con mastoplastica è possibile ricostruire il tessuto mammario in volume iniettando nel seno della paziente cellule staminali adipose, oppure ottenendo derivati osteogenici come osso e cartilagine per riparare fratture grazie a scaffold di biomateriali compatibili.
  • terapia genica: si sta cercando di capire se sia possibile usare staminali adipose per creare con terapia genica cellule del muscolo funzionali in vivo per rinforzare i muscoli di pazienti affetti da distrofia muscolare di Duchenne
  • per studiare e migliorare il metabolismo: Il tessuto adiposo bruno è associato ad un metabolismo più efficace, con meno rischio patologico, mentre eccesso di tessuto adiposo bianco porta a rischi di malattie cardiovascolari e diabete, si è pensato quindi di favorire il differenziamento delle cellule in adipociti bruni, si sta studiando quali possono essere gli stimoli utili. Sembra che la bassa temperatura ambientale causa l’attivazione del tessuto bruno tramite segnalazione con noradrenalina dal sistema nervoso simpatico.

Le cellule staminali adipose sono molto utili perchè hanno diverse applicazioni anche in tessuti diversi da quello adiposo e possono essere facilmente ottenute grazie alla liposuzione.

fonte immagine di copertina: www.claudiomanzini.it